Alla SCOPERTA del DUOMO di ESTE #2

ALLA SCOPERTA DEL DUOMO DI ESTE
UN TEMPIO PER L’ARTE DEL SETTECENTO VENETO

Percorso in due appuntamenti alla scoperta dei monumenti della città di ESTE

Secondo appuntamento

IL DUOMO DI ESTE UN TEMPIO PER LE ARTI

“Santa Tecla che invoca la liberazione di Este dalla pestilenza” realizzata da Giovan Battista Tiepolo nel 1759 è sicuramente l’opera che caratterizza maggiormente il Duomo di Este, intitolato proprio a Santa Tecla: la pala d’altare, di notevoli dimensioni, pensata per essere collocata nell’abside è considerata il capolavoro tra i dipinti con soggetto sacro del famoso artista veneziano. La scena, dominata da un’intensa drammaticità, commemora il tragico flagello che sconvolse Este nel 1630 e che si risolse – secondo la devozione popolare – grazie all’intercessione della santa patrona invocata dalla cittadinanza. Tiepolo, conosciuto per la sua predilezione per i colori luminosi e le scene ariose, sfrutta la rappresentazione dell’evento miracoloso per creare un potente contrasto tra le ombre delle figure in primo piano su cui aleggia la morte e la delicata luce che avvolge l’ambiente e rischiara il volto di Santa Tecla, verso il quale viene catalizzato lo sguardo dell’osservatore indicando il trionfo della fede. Straordinariamente accurato è lo sfondo in cui sono ritratti i principali monumenti di Este incorniciati dal profilo dei Colli Euganei.

Attualmente la tela si trova presso il Museo archeologico di Este dove è possibile ammirare il cantiere di restauro della pala che, dopo un attento e scrupoloso lavoro durato diversi anni, si appresta a tornare al suo posto.

Secondo appuntamento
VISITA GUIDATA domenica 9 giugno 2019
alle ore 15:30

presso
il Duomo di Santa Tecla e Museo archeologico di Este

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Alla SCOPERTA del DUOMO di ESTE #1

ALLA SCOPERTA DEL DUOMO DI ESTE
UN TEMPIO PER L’ARTE DEL SETTECENTO VENETO

Percorso in due appuntamenti alla scoperta dei monumenti della città di ESTE

Primo appuntamento

ANTONIO CORRADINI E LA DONNA VELATA
DA ESTE ALLA CAPPELLA SAN SEVERO

La fondazione del duomo di Santa Tecla risale probabilmente al IV-V secolo d.C., quando sui resti di un preesistente edificio pagano venne costruita la prima chiesa dedicata a Santa Tecla, vergine e martire originaria dell’Anatolia. Nel corso dei secoli l’edificio sacro ha subìto vari interventi e ricostruzioni; l’attuale struttura è di impianto barocco e racchiude al suo interno un gran numero di opere d’arte tra cui due capolavori settecenteschi: la pala di G.B. Tiepolo e la composizione sculturea di Corradini che la rendono una delle cattedrali dell’arte veneta del Settecento.

Antonio Corradini, il più grande scultore veneziano dell’epoca, ci lascia fra le mura di questa chiesa, un monumentale “Trionfo dell’Eucarestia” o “Trionfo della Fede”.

Alla SCOPERTA del DUOMO di ESTE

Antonio Corradini, Trionfo dell’Eucarestia, Duomo Santa Tecla, Este (Padova)

Realizzato in marmo di Carrara, comprende la mirabile ed emblematica statua della Fede velata, vero capolavoro di illusionismo scultoreo.

Corradini era noto per la sua grande abilità di lavorare il marmo rendendolo quasi trasparente creando l’illusione di rendere la pietra sottile come un velo e per questa sua caratteristica attirò l’attenzione di Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, interessato ai misteri della trasmutazione alchemica, che chiamò lo scultore veneto a Napoli per realizzare la decorazione della sua cappella privata. Qui Corradini diede prova ancora una volta della sua capacità quasi magica di trasformare la pietra in tessuto con la sorprendente Pudicizia, anche se la morte gli impedì di mettere mano a quello che sarebbe stato il suo capolavoro, il Cristo Velato, di cui potè realizzare solo un bozzetto.

Primo appuntamento
martedì 7 maggio 2019
alle ore 20:30

presso la sede  di Este dell’Associazione in Via Brunelli 2/c

a cui farà seguito un secondo appuntamento con visita guidata:
il Duomo di Santa Tecla
e
Museo archeologico di Este

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Spettacoli – Art Factory Lab – Casa delle Arti

Spettacoli - Art Factory Lab

Il percorso di Casa Delle Arti 2019 è giunto quasi al termine e anche quest’anno i bambini saranno protagonisti di uno spettacolo teatrale e di una mostra artistica.

Il progetto ArtFactoryLab, vincitore del bando Funder 35 della Fondazione Cariplo, ha coinvolto bambini dai 6 ai 10 anni in quattro differenti laboratori artistici al martedì e al giovedì: Danza espressiva, Cre-attività, Arte e Riciclo Creativo e Teatro.

Le attività sono state gestite da tre docenti: Clarissa Lionello, Cristina Masiero e Monica Garavello.

Le docenti hanno portato avanti le singole attività su un tema comune: “ Spazio alle emozioni”. Attraverso differenti forme d’arte i bambini hanno avuto modo di conoscere e scoprire il proprio mondo interiore. Dopo la fase iniziale di approccio alle attività, sono finalmente pronti ad affrontare la fase finale volta alla messa in scena di tutti i lavori realizzati. Lo spettacolo teatrale, liberamente ispirato al film d’animazione “Inside Out”, vedrà la partecipazione di tutti i bambini sia come attori che come scenografi. Tutte le opere realizzate nel corso dell’anno, infatti, saranno parte integrante della scenografia oltre che protagoniste assolute della mostra interamente dedicata al progetto.

Le famiglie e tutti gli interessati sono invitati all’evento finale presso le due sedi di Padova e Selvazzano Dentro.

PADOVA: Sabato 11 Maggio 2019 ore 18.00 presso il Salone Teatrale dell’Associazione Culturale Fantalica (Via Gradenigo, 10)

SELVAZZANO DENTRO: Domenica 19 Maggio 2019 ore 20.30 presso l’Auditorium San Michele (Via Roma 68).

Pubblicato in arte

VIA ANNIA: SULLE TRACCE DI UN’ANTICA STRADA

Portello Segreto 2019 – Simboli e misteri. Il primo incontro culturale ci guiderà alla scoperta della Via Annia.

Stesa nel 131 o nel 153 a.C. da un magistrato appartenente alla gens Annia – il pretore Tito Annio Rufo o il console Tito Annio Lusco – la via Annia è dunque una delle più importanti arterie stradali del Veneto di epoca romana.

Secondo una delle ipotesi finora più accreditate, essa fu concepita come prolungamento della via Popillia che da Rimini raggiungeva Adria. Sicuramente il suo capolinea settentrionale era Aquileia e il suo tracciato seguiva, a partire da Padova, l’andamento del litorale adriatico che delimita il golfo di Venezia, pur mantenendosi più arretrato rispetto all’effettiva linea di costa.

1. Il tracciato della Via Annia secondo l’ipotesi del topografo Luciano Bosio

Un tracciato che si sviluppa quindi attraverso siti e luoghi che, a partire dall’età del Bronzo recente, avevano costituito un interessante sistema fatto di rispondenze tra mare e terra, integrato con percorsi interni terrestri, fluviali e rotte marine, che dagli angoli più remoti del Mediterraneo aveva portato in area alto-adriatica le genti più diverse.
Si può affermare che la via Annia costituisca, unitamente alla via Postumia (costruita nel 148 a.C. per unire Aquileia a Genova), un’infrastruttura viaria di eccezionale rilevanza. In ottica romana era di certo finalizzata al controllo politico del territorio, ma anche al collegamento dei territori dell’Italia nord-orientale con il resto del mondo romano e, conseguentemente, alla promozione e all’incremento degli scambi culturali e commerciali tra le aree collegate. Proprio la capillarità della rete viaria di epoca antica denota infatti come questi territori nord-orientali, ricchi, fertili e strategicamente proiettati verso il centro dell’Europa, siano stati, per i Romani, al centro di una vera e propria “politica alto-adriatica”.

Con il consolidarsi della presenza romana nel nord-est dell’Italia, in quel territorio destinato a divenire all’inizio del I secolo d.C. con Augusto la X Regio, anche l’organizzazione territoriale è pervenuta a un’eccezionale sviluppo. Questo è attestato dal sorgere, parallelamente all’articolarsi della rete stradale, di vaste divisioni agrarie (centuriazioni a nord e a sud di Padova, nell’agro altinate, a nord/nord-est di Concordia e a nord-ovest di Aquileia), di nuclei insediativi sparsi nelle campagne (vici, ville rustiche), nonché di veri e propri insediamenti urbani dislocati nei punti strategici, alcuni di antica tradizione, altri di più recente crescita urbana.
Gli studi condotti sul tracciato dell’Annia a partire dall’inizio del secolo scorso, unitamente alla lettura delle fotografie aere e delle riprese da satellite, hanno permesso di ricostruire con certezza gran parte del percorso di quest’antica strada romana della quale restano sì significative emergenze archeologiche, ma di cui molto resta ancora da scoprire.

Alcune testimonianze

Dell’esistenza della via Annia le fonti antiche hanno fornito diverse testimonianze, anche se in modo non omogeneo per l’intero percorso. Per il tratto Adria-Padova, infatti, le fonti tacciono completamente, per cui la ricostruzione del tracciato è ipotizzata esclusivamente sul dato archeologico, toponomastico, e sull’analisi delle riprese aeree. Diversa è invece la situazione relativa al tratto Padova-Aquileia per il quale vi sono numerose menzioni. In particolare, in tre degli Itinerari antichi vengono indicate, in maniera abbastanza concorde, le distanze intercorrenti tra i centri principali toccati dalla strada – Padova, Altino, Concordia, Aquileia – e vengono menzionate anche le principali stazioni intermedie per la sosta e il cambio dei cavalli.
La ricostruzione del percorso dell’antica strada romana poggia anche su alcuni dati archeologici fondamentali. In primo luogo il rinvenimento dei miliari, i cippi di forma circolare, fatti disporre dai costruttori della strada o da coloro che, nei tempi, ne avevano promosso opere di restauro e manutenzione, che venivano dislocati lungo il tragitto e spesso recavano la distanza in miglia di punti logisticamente rilevanti rispetto ai centri principali.
Alcuni di questi cippi miliari sono stati rinvenuti in situ, di altri, rinvenuti fuori contesto, è stato però possibile ipotizzare la collocazione originaria.
Ma il tracciato dell’Annia è stato ricostruito anche in base al rinvenimento di strutture e infrastrutture connesse alla strada. Per quanto riguarda le strutture, non pochi sono i veri e propri lacerti stradali rinvenuti nei territori attraversati: si tratta per lo più di stratificazioni di ghiaie pressate nelle aree extraurbane; di terrapieni funzionali all’attraversamento in posizione sopraelevata di quelle estese aree paludose che delimitavano la gronda lagunare e, infine, di vere e proprie pavimentazioni in basoli (lastre poligonali in pietra) nei contesti urbani.

2. La Via Annia a Concordia Sagittaria (VE). Pavimentazione in basoli (Archivio Progetto Via Annia).

Tra le infrastrutture sono i ponti a rivestire un ruolo di primo piano, poiché la via Annia attraversava un territorio idrograficamente difficile, solcato da numerosi corsi d’acqua che sono oggi in parte scomparsi, ma che in passato erano caratterizzati da significativa portata e pertanto richiedevano la presenza di solidi ponti in pietra.


Foto: Padova, Musei Civici – Museo Archeologico. Allestimento della sezione dedicata alla Via Annia, realizzato nell’ambito del Progetto Via Annia (foto Gabinetto Fotografico – Musei Civici di Padova).

Dott.ssa Francesca Veronese,
Curatore Museo Archeologico, Musei Civici di Padova

 

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INTRECCI CREATIVI – Arte

INTRECCI CREATIVI – Arte

Il Progetto “INTRECCI CREATIVI”, quest’anno alla seconda edizione, si struttura come evento culturale di dialogo fra le differenti forme artistiche oggetto dei corsi per adulti attivi a Fantalica (Fotografia, Disegno e Pittura, Recitazione Teatrale e Cinematografica, Scrittura Creativa, Fumetto e Taglio e Cucito).

 

INTRECCI CREATIVI – Arte

Il tema scelto per quest’anno sono LE EMOZIONI: i soci partecipanti ai laboratori, si stanno cimentando in un percorso di produzione di materiali artistici appartenenti ai differenti generi.
L’intero percorso confluirà in un unico happening/esposizione finale in programma per sabato 6 aprile, inserito all’interno dell’Open Day, in cui saranno presentati tramite workshop i corsi della nuova stagione.

 

INTRECCI CREATIVI – Arte

Facendo leva sulla naturale integrazione e interdipendenza fra le varie arti, così densa di potenziali sviluppi, lo scopo principale del Progetto è quello di sostenere la crescita artistica dei soci, ciascuno dei quali ha l’opportunità di condividere la propria competenza creativa (e di combinarla) con quella di altri colleghi, in vista di un comune obiettivo espressivo.

Elementi trainanti dell’intera manifestazione saranno i racconti brevi a opera dei soci del laboratorio di Scrittura Creativa. I racconti, imperniati sull’argomento delle emozioni, costituiranno anche l’elaborato finale del corso 2018/2019.
A seguire: le opere artistiche e fotografiche dei soci che aderiscono ai laboratori di Disegno e Pittura e Fotografia; i corti cinematografici girati dai corsisti di Recitazione Cinematografica e le performance teatrali dei nostri attori dell’Accademia teatrale YORICK-OFFICINE TEATRALI.