LA DIMENSIONE DEL SILENZIO _ Praglia, Teolo

LA DIMENSIONE DEL SILENZIO _ Praglia, Teolo

 

22 aprile 2017

Praglia, Teolo

LA DIMENSIONE DEL SILENZIO

Vita monastica nel bel mezzo dei Colli Euganei

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“Ora et labora” in un’abbazia del 1080.
Una comunità di 49 monaci benedettini.
Preghiera, lavoro, studio.
Vita monastica in un monumento artistico-architettonico.

Cinta muraria che racchiude quattro peculiari chiostri.
Coltivazioni di piante medicinali nell’elegante giardino del chiostro botanico, attività agricole e produzione dell’olio nel chiostro rustico, rigoglioso giardino pensile nel chiostro del paradiso.
Il chiostro doppio è infine destinato a custodire il dormitorio, le celle e gli spazi privati dei monaci.

Monumentale la biblioteca contenente circa 100.000 volumi, il cui soffitto è finemente lavorato dallo Zelotti. Colma di capolavori della scuola di Giotto, della bottega del Veronese, di Giambattista Zelotti, di Campagnola, di Longhi e dei fratelli Varotari, la sontuosa chiesa abbaziale.

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Abbondanza e ricchezza smisurata nel poderoso complesso monastico di “Pratalia”.

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Per maggiori informazioni riguardanti l’evento e le altre visite guidate di Fantalica, nell’ambito del progetto Pomeriggi d’arte, visitare il seguente link:

http://www.fantalica.com/event/abbazia-di-praglia-visita-guidata/

SOLENNE ABBAZIA NEL CUORE DI PADOVA_Basilica di Santa Giustina, Padova

SOLENNE ABBAZIA NEL CUORE DI PADOVA_Basilica di Santa Giustina, Padova Sabato 24 marzo ore 15.30

Basilica di Santa Giustina, Padova

SOLENNE ABBAZIA NEL CUORE DI PADOVA

Maestosa nella sua austera nudità, lucentezza ed eleganza

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Giustina. Cristiana dalla ferma e ardente fede.

Martire della città di Padova dove, nel 304, venne deposto il suo corpo e poi, nel 520, eretta una basilica con attiguo oratorio. Tempio cristiano consacrato alla locale patrona, edificato sulle rovine di un tempio pagano. Corpi e reliquie di santi arricchiscono il complesso basilicale e fanno sì che diventi meta di pellegrinaggi. Dopo il 1000 l’edificio venne affidato ad una comunità di monaci benedettini che lo resero un’importante abbazia dalla mole smisurata e dall’insolita architettura. La struttura ospita anche un collegio universitario, una biblioteca (specializzata in scienze teologiche e storia monastica), un laboratorio di restauro del libro, una foresteria per accogliere gli ospiti, un sacello (piccola cappella votiva), venti cappelle lungo le navate laterali, il sarcofago di san Luca con una copia cinquecentesca della “Madonna Costantinopolitana”, due corridoi (dei martiri e delle messe) e due cori (Maggiore e Vecchio).

Santa Giustina: grandioso esemplare della somma architettura imperiale romana in chiave tardo rinascimentale. Armonia ed equilibrio di luci e forme.

santa giustina

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Basilica di Santa Giustina – Incontro Culturale e Visita Guidata

La Basilica del Santo – Cuore Sanguigno di Padova

La Basilica del Santo – Cuore Sanguigno di Padova

 

Sabato 24 febbraio 2017, ore 15.30

Piazza del Santo, Padova

CUORE SANGUIGNO E PULSANTE DELLA CRISTIANITÁ

Sant’Antonio e le sue doti taumaturgiche

santo

Il Santo. Polo di religiosità tra i più noti e frequentati. Migliaia di pellegrini ogni anno. Veneratissimo santuario della cristianità. Un concentrato di capolavori del Mantegna, Giotto, Tiziano Aspetti, Donatello.
Armonica fusione di stili che si compenetrano con equilibrio: dal romanico della facciata al gotico del deambulatorio al bizantino delle cupole. Ricchissima la biblioteca contenente opere seicentesche e settecentesche, circa 300 incunanboli, oltre 3000 cinquecentine e 850 codici manoscritti. Strepitosi i quattro chiostri del convento, ricchi di pale, bassorilievi, marmi di artisti come Tiepolo e il Mantegna.
Sontuosa la collezione di reliquie di Sant’Antonio. L’omonimo frate francescano morì a Padova nel 1231 e la sua tomba venne collocata l’anno successivo nell’attuale Cappella della Madonna Mora che allora era una chiesa a sé stante dedicata a Maria. Nel 1229 sorse accanto alla chiesetta il convento francescano, fondato probabilmente dallo stesso Sant’Antonio. Dopo la sua sepoltura in loco vennero registrati fenomeni miracolosi presso la tomba e i pellegrini iniziarono ad accorrere alla novella basilica. Attualmente la tomba del Santo è collocata nella Cappella di Sant’Antonio, vero e proprio cuore basilicale. Il cospicuo quantitativo di reliquie, conservate specialmente all’interno della Cappella del Tesoro, comprende il radio, la lingua, il mento, la cute con i capelli, le cartilagini laringee, la tonaca e altri reperti del santo, oltre ad oggetti di altro tipo non a lui appartenenti. Aggettante sul sagrato basilicale la sede storica dell’Arciconfraternita di Sant’Antonio, la cosiddetta Scuola del Santo (o “Scoletta”) eretta nel 1427. La scuola ospita decorazioni del Varotari, del Padovanino e di un giovane Tiziano Vecellio. Piazza del Santo: centro nevralgico di fede,credenze e miracoli.

 

scoletta

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Basilica di Sant’Antonio e alla Scoletta del Santo – Visita Guidata

CAPOLAVORI D’ARTE IN PIAZZA DEL DUOMO

CAPOLAVORI D’ARTE IN PIAZZA DEL DUOMO_Battistero del Duomo e Museo Diocesano, Padova

 

28 gennaio ore 15.00

Battistero del Duomo e Museo Diocesano, Padova

CAPOLAVORI D’ARTE IN PIAZZA DEL DUOMO

Manifesto di pura sensibilità religiosa ed artistica cittadina

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Meraviglia trecentesca. Una travolgente ondata di colore. Soli tre anni (1375-1378). Un solo pittore: Giusto de’ Menabuoi. Un solo luogo: il Battistero del Duomo di Padova. Fina Buzzaccarini, moglie di Francesco il Vecchio, commissiona a Giusto un centinaio di scene sugli episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento. Gli affreschi coincidono con uno dei cicli pittorici più spettacolari e meglio conservati del Trecento. Favolosa la grande cupola paradisiaca al cui centro campeggia Cristo Pantocratore che regge il libro delle Sacre Scritture e, tutt’attorno, la Madonna e schiere di angeli e di santi. Uno scrigno d’arte, titolato a San Giovanni Battista, collegato al Duomo. Datato dodicesimo secolo, è stato poi ricostruito e consacrato nel 1281 e, nel 1370 adattato a mausoleo di Francesco il Vecchio e della consorte.

Altrettanto degno di nota è il Museo Diocesano, a fianco del Duomo cittadino. L’edificio risale al quindicesimo secolo e raccoglie preziosi esemplari di pittura, oreficeria, scultura, ma anche paramenti sacri, incunamboli, codici e opere provenienti dalle chiese del territorio diocesano e da Santa Maria Assunta. Allestito nelle sale del Palazzo Vescovile, ospita ambienti dalla diversa funzione, nei quali sono collocate opere d’arte di diversa datazione. Particolare è la sala di San Gregorio Barbarigo, detta” tinello dei dottori”, nella quale il vescovo consegnava le lauree agli studenti dell’università di Padova.

Tutto in una sola piazza: Piazza del Duomo. Un evidente concentrato della profonda fede della chiesa locale e della sua ricchezza culturale.

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Cappella degli Scrovegni e Chiesa degli Eremitani_Fantalica

Cappella degli Scrovegni e Chiesa degli Eremitani_Fantalica

17 dicembre ore 14.30

Cappella degli Scrovegni e Chiesa degli Eremitani, Padova

SCRIGNI D’ARTE AL CENTRO DI PADOVA

Quando il bello incontra il sacro

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Enrico Scrovegni: ricco banchiere e usuraio padovano che agli inizi del quattordicesimo secolo acquista l’area dell’antica arena romana di Padova e vi edifica un sontuoso palazzo. Tra il 1303 e il 1305 vi annette una cappella dedicata alla Vergine Annunziata  come oratorio privato e futuro mausoleo familiare.

Il municipio di Padova decide di appropriarsene a partire dal 1881 e di occuparsi dei plurimi interventi di restauro.
Ignoto è l’architetto dell’edificio, noto è invece chi l’ha affrescato.
Giotto e una quarantina di suoi collaboratori realizzano un progetto iconografico e decorativo unitario che si snoda attraverso una sequenza di storie tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento, nonché le allegorie dei sette Vizi e delle sette Virtù, e una volta stellata di un intenso colore blu.
Lo scopo dell’artista è quello di indurre alla riflessione riguardo al sacrificio che il Figlio di Dio fece per la salvezza dell’umanità.

Filo-giotteschi sono gli affreschi del Guariento nella Cappella Maggiore della Chiesa degli Eremitani.
Costruita nel 1264 per l’ordine degli Eremitani di Sant’Agostino, che ressero il sopra citato luogo di culto fino al 1806.
Titolata ai santi Filippo e Giacomo Il Minore, conserva i primi lavori del Mantegna, ma anche cicli pittorici di Giusto de’Menabuoi e del Guariento.
Ingenti furono i danni dovuti al bombardamento aereo anglo-americano, che nel 1944 distrusse parte della facciata, il soffitto, la parte absidale e le cappelle Dotto e Ovetari nella loro totalità.
Nel secondo dopoguerra venne completamente restaurata per fare spazio ad un solenne percorso ascensionale e salvifico verso la guarigione e la beatitudine.

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