Passeggiata tra le antiche necropoli di Padova

Una delle prossime visite, ed ultime, visite proposte dall’Associazione Culturale Fantalica all’interno della III° edizione di Portello Segreto – in collaborazione con  la dott.ssa M.Angela Ruta – riguarderà le antiche necropoli padovane. O meglio, sarà proprio una Passeggiata tra le antiche necropoli di Padova.

 

Passeggiata tra le antiche necropoli di Padova

venerdì 29 giugno 2018
ore 19:00

Le necropoli si disponevano attorno all’abitato, racchiuso dall’ansa e dalla controansa fluviale, in aree suburbane. Queste, per praticità, furono convenzionalmente ripartite in quattro settori: settentrionale, orientale, meridionale e occidentale.

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Passeggiata tra le antiche necropoli di Padova

Il ricollocamento dei vecchi nuclei e il posizionamento delle nuove aree di ritrovamento, ci portano a prevedere un percorso passante più a nord.
Percorso corrispondente alle attuali via G. Belzoni e via Ognissanti: le testimonianze funerarie di età romana si distribuiscono infatti a nord e a sud di tale asse viario.

Il primo settore necropolare protostorico si ipotizza esser nato e cresciuto principalmente in rapporto al corso fluviale in uscita dalla città.
Esso si sviluppò prevalentemente lungo la fascia perispondale, ed è per questo che il sepolcreto romano pare gravitare principalmente attorno all’asse stradale passante più a nord.

Ad avvalorare questa tesi è la cronologia media delle tombe e dei monumenti sepolcrali emersi tra l’Ottocento e i giorni nostri nelle aree direttamente affacciate su via Belzoni. La maggior parte dei ritrovamenti effettuati si inquadra, infatti, entro un arco temporale circoscritto all’età augustea e alla primissima età imperiale, senza rimandi a fasi storiche anteriori.

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Passeggiata tra le antiche necropoli di Padova

Se la strada doveva già sussistere (per lo meno a partire dalla seconda metà del II secolo a.C.) piuttosto singolare, appare da subito la totale assenza di attestazioni funerarie rapportabili a fasi di romanizzazione. Soprattutto per l’area gravitante sul segmento stradale di via G. Belzoni, più prossimo al confine urbano.
La mancanza potrebbe essere dovuta ad una semplice lacuna documentaria, tanto più che i rinvenimenti effettuati lungo questo tratto viario risalgono per la maggior parte a sterri ottocenteschi.

articolo tratto da LE NECROPOLI URBANE DI PADOVA ROMANA” _ Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Archeologia 

PER MAGGIORI INFO

Il Senso del Sacro a Padova

 Il Senso del Sacro a Padova _ Incontri Culturali
Quattro incontri di approfondimento sulla storia del Cristianesimo a Padova e su quella che fu la sua influenza sulla società e sull’arte locale.
icona il senso del sadro a padova pomeriggi d'arte

Con il nuovo anno sociale riprende Pomeriggi d’Arte, iniziativa nata per fornire la possibilità di incontro e condivisione di un’esperienza a persone con la passione dell’arte e dello stare insieme.
Il programma prevede incontri culturali, visite a monumenti, luoghi d’arte e a eventi espositivi nel territorio di Padova, permettendo di scoprire i tesori del nostro patrimonio culturale in modo piacevole e alternativo.

Si intende proporre un ciclo di incontri e visite guidate incentrate sulla scoperta del “senso del sacro” a Padova, città di pellegrini, santi e luoghi di fede, che conserva ancora oggi memorie e tradizioni di un sentimento religioso ancora molto radicato.

Sarà un viaggio tra luoghi, personaggi e culture, che permetterà di riscoprire la propria città come centro spirituale oltre che culturale di grande rilevanza, nel corso dei secoli fino ad oggi.

La leggenda di Prosdocimo

Alle origini della Chiesa padovana.
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La leggenda della fondazione della chiesa padovana ad opera dei santi Prosdocimo e Giustina rimanda ai primi secoli dell’era cristiana, quando Padova era una delle più importanti città dell’Impero romano, un ricco e importante snodo commerciale tra il nord e il sud e tra l’oriente e l’occidente, almeno fino al VII secolo quando la conquista longobarda segna la fine di questo periodo di splendore.Tuttavia la leggenda dei due santi rimane uno dei punti cardine della storia padovana e continuamente riappare come elemento fondamentale della storia politica cittadina fino all’età moderna.

Giorno: Venerdì19 Gennaio 2018
Ora: 20:30

 

Il diavolo e l’acqua santa

Storia di Antonio ed Ezzelino.

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Il Duecento è un secolo fondamentale per la storia d’Italia, è in questo periodo che le città escono dalla crisi dei “secoli bui” e si rivestono di nuove istituzioni aperte a tutti, nascono i comuni e le università, ad esempio, ma anche l’ordine francescano, che rivolge la sua predicazione a tutti gli uomini. A Padova avviene uno dei più forti scontri tra il mondo “nuovo” e quello “vecchio” dei signori feudali, lo incarnano due figure di spicco come Antonio da Lisbona, il grande santo, ed Ezzelino III da Romano, il Tiranno per eccellenza. La grande Basilica di Sant’Antonio, uno dei simboli della città di Padova, è il massimo segno di questo incontro.

Giorno: Venerdì, 16 Febbraio 2018
Ora: 20:30

 

Le stagioni dei benedettini

Storie di un ordine monastico e delle sue metamorfosi.

benedettini

San Benedetto è una delle figure chiave della storia d’Europa, la sua idea di fondare un ordine monastico che fosse dedicato sia alla preghiera che al lavoro, al cielo come alla terra, è stato uno dei maggiori veicoli di diffusione del cristianesimo e un’ancora di salvezza materiale soprattutto nelle grandi difficoltà dell’Alto Medioevo, a partire dalla fondazione dell’ordine nel lontano VI secolo. Una storia così lunga non può che essere costellata di cadute e di momenti di grandezza, che hanno un riflesso decisivo sulla storia di Padova attraverso le due grandi abbazie di Santa Giustina e di Praglia, ma anche attraverso figure affascinanti e magari meno note come quella del beato Giordano Forzatè.

Giorno: Venerdì, 16 Marzo 2018
Ora: 20:30

 

Il tempo dell’inquietudine 

I benedettini di fronte alla riforma.

santa giustina

Ormai cinquecento anni ci separano dalla data ufficiale di inizio della Riforma luterana che segna uno dei momenti cardine della storia d’Europa. Essa è il simbolo di un secolo, il Cinquecento, che fa dell’inquietudine la sua cifra spirituale, espressa in modo mirabile nella pittura di Michelangelo e dei pittori della “bella Maniera”, che influenzò in modo particolare gli artisti veneti, soprattutto Tintoretto e Veronese. Proprio quest’ultimo fu il protagonista del rinnovamento cinquecentesco della chiesa di Santa Giustina e vi espresse tutti i dubbi di un’arte che troppe volte rischiava di essere vicina all’eresia.

Giorno: Venerdì, 13 Aprile 2018
Ora: 20:30
Per ulteriori info

Come disegnare la città e lo skyline – Disegnando

Come disegnare la città e lo skyline – Disegnando

pendrawingCi sono spazi nascosti in una città, vita nascoste e vacuità nascoste, e finestre più buie dove le ombre delle persone passano fugacemente fuori dalla nostra vista.
Kate Milford


Ogni città è unica nel suo genere.
Se prendiamo ad esempio le città italiane, questa frase è vera più che mai.
Ci sono luci, colori, profumi e persone diverse di città in città: Napoli è così solare e burlona,  mentre Trieste è più fredda e posata. Roma è caotica e vociante mentre a Firenze l’arte la respiri proprio.
Ogni città ha il proprio marchio ed è caratterizzata da diversi paesaggi sorprendenti

Ora però è arrivato il momento di capire come disegnare uno skyline cittadino.

Con il termine skyline si va a definire la sagoma degli edifici e degli elementi naturali che caratterizzano una città.
Per farlo, possiamo usare la nostra fantasia o trarre ispirazione da una città realmente esistente.

Se vogliamo trarre ispirazione da una città esistente è bene cercare immagini fotografiche della città scelta, in modo da riuscire a rappresentarla alla perfezione.
Città con grandi grattacieli ed edifici facilmente riconoscibili, si prestano in modo particolare a questo tipo di disegno.

città

Il primo passo per riuscire nella nostra impresa è quello di delineare la linea dell’orizzonte sulla carta.
In questo modo riusciamo, in breve, ad avere un’idea generale e complessiva della composizione.

Dobbiamo innanzitutto decidere la porzione di cielo e delle sagome, e quale delle due vogliamo che sia la parte predominante del disegno.
Per ricreare l’orizzonte di una città specifica, occorre tenere conto delle strutture caratteristiche, della loro posizione e del rapporto con gli altri edifici presenti, in modo da delinearne le giuste proporzioni.

Utilizzando un righello, aggiungiamo un numero di rettangoli di diverse dimensioni: andranno a rappresentare le forme anteriori degli edifici che strutturano il nostro skyline.
Non abbiate paura, un disegno per essere “emozionante” non deve essere rigido. Possiamo disegnarli anche sovrapposti in alcuni punti, dando così al nostro disegno un po’ di dinamicità.
Gli edifici è bene che abbiano diverse dimensioni, affinché il disegno non risulti noioso e piatto.
È necessario che le linee siano verticali e parallele fra loro.

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Procediamo poi aggiungendo un secondo lato ad ogni edificio, in modo da trasmettere un senso di profondità. Per farlo, occorre disegnare una linea verticale più corta delle due linee precedentemente fatte per rappresentare la parte frontale dell’edificio.
Colleghiamo quindi la linea laterale alla parte anteriore con una linea diagonale, come se stessimo disegnando dei parallelepipedi. Disegniamo inoltre qualche edificio in background.

Per quanto riguarda i tetti di ogni edificio, cerchiamo di variarne le caratteristiche.
Disegniamone quindi qualcuno triangolare e qualcuno piatto, ad esempio.
Possiamo arricchire il nostro skyline disegnando le sagome di qualche albero.

Per fare le finestre, dobbiamo disegnare delle linee orizzontali e verticali sui lati dei vari edifici. Qualora lo skyline che abbiamo scelto sia quello di una città sul mare, un lago o un fiume, occorre disegnare delle linee curve in primo piano, in modo da ricordare una superficie acquatica. Possiamo anche decidere di disegnare alcune barche per arricchire il disegno. Non scordiamoci inoltre di disegnare sull’acqua gli eventuali riflessi dello skyline..

 

 

Le ombre e il chiaroscuro – Disegnando

Le ombre e il chiaroscuro – Disegnando

 

ombre
Colorare un disegno è abbastanza facile.

Fin dai primi anni di vita ci viene insegnato a disegnare. Ancora prima della scrittura, arriva il disegno.

Ci insegnano che ogni oggetto ha il suo colore e che anche se quell’albero ci piace tanto blu o fucsia, purtroppo, nella realtà l’albero è verde.

Ci viene poi insegnato a colorare il dato disegno stando ben attenti a non uscire dai bordi e a distribuire il colore in modo omogeneo.
Passano gli anni e quel semplice “stare dentro ai bordi” non ci soddisfa più.
Vorremmo che quel disegno assomigliasse di più alla realtà!

La leggenda sulla nascita del disegno narra che la giovane figlia dello scultore greco Butades tracciò su una parete il contorno dell’ombra del suo innamorato in partenza.
Ciò dimostra come il concetto proiettivo fosse noto sin dall’antichità.
Le ombre hanno sempre affascinato l’uomo fin dai tempi antichi.

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Il disegno è l’espressione di comunicazione più antica ed allo stesso tempo più attuale che esista.
L’uomo ha sempre attribuito al disegno molteplici scopi ed utilizzi.
Dall’utilizzo per la comunicazione di informazioni (come nelle pitture rupestri che davano indicazioni sui luoghi di caccia migliori e sui metodi di cattura), all’espressione dei propri sentimenti, al significato religioso.
La profezia o la speranza che quello che si disegnava si trasformasse in realtà nell’antichità era molto forte:  il disegno magico propiziatorio incomincia ad evolversi e ad aprirsi in tutti i campi.

Si va dalla comunicazione semplice fra popoli diversi per lingua e cultura, come il linguaggio dei segni fra le varie tribù degli indiani d’America, all’uso per la progettazione di fabbricati e macchine.

Insomma un linguaggio universale.

La stessa informatica ha avuto un successivo sviluppo con l’introduzione del disegno come linguaggio comune nei programmi: la cosiddetta icona.
Fin dalla nascita dell’uomo ad oggi, il disegno ci ha sempre accompagnato in ogni disciplina; prima d’ogni scoperta o invenzione.
Già dalle sue origini il disegno aveva uno scopo.

Disegnare un semplice oggetto con le basilari linee di contorno non è poi così difficile: con un po’ di allenamento e la giusta visuale tutto è possibile.

 

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La parte più complessa del disegno risulta invece essere l’ombreggiatura: metodo che fornisce al nostro oggetto un chiaroscuro e lo avvicina ancora di più al dato reale.

Bisogna imparare a diversificare le zone in ombra da quelle in luce.
Comunemente, i principianti, usano il bianco per schiarire ed il nero per scurire, ma non risulta essere la tecnica più gratificante
Può risultare un lavoro facile e semplice, ma non lo è.

Cerchiamo di capire come si forma il colore della parte in ombra di un oggetto.
Saper fare questo è importantissimo e quando avrete imparato, vi meraviglierete dei risultati. I vostri disegni acquisteranno vivacità, colore e luminosità.

COS’È L’OMBRA
Per ombra generalmente si  intende la parte non illuminata di un corpo.
Non è del tutto vero.
Innanzitutto dobbiamo distinguere 2 tipi di ombra.
La parte non illuminata di un corpo generata dalla luce ambientale (sia artificiale che naturale).
L’ ombra che il corpo proietta sui corpi circostanti.

Una puntualizzazione che ci permette di specificare e chiarire che stiamo parlando di ambedue le cose e che i criteri rimangono uguali.

LE SORGENTI LUMINOSE  
La luce può essere naturale (generata dal sole) o artificiale, quando è prodotta da una candela, un fuoco o una lampada.
Per quanto riguarda la collocazione consideriamo le seguenti tipologie:
sorgente posta all’infinito (per tutte le rappresentazioni grafiche);
sorgente luminosa a distanza finita (solo per la prospettiva).

Per quanto riguarda la sua forma, la sorgente luminosa si presenta con le seguenti modalità:
a. luce puntiforme omnidirezionale, come quella di una candela o di una lampadina che inviano raggi in ogni direzione;
b. luce spot, concentrata in una zona circoscritta, crea un cono di luce, come quello di un faretto o di un flash fotografi co;
c. luce parallela, generata da una sorgente posta idealmente all’infinito, come il sole: crea ombre nette poiché i raggi si mantengono paralleli tra loro;
d. luce diffusa, come quando il sole è coperto dalle nuvole e le ombre sono più morbide; si verifica anche con una sorgente molto grande, come una lampada con diffusore.

Per avere ombre nette nel disegno consideriamo una luce puntiforme con raggi luminosi rettilinei.

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LA TEORIA DELLE OMBRE
Qualsiasi sia il colore dell’oggetto che volete dipingere, ricordate che il colore dell’ombra di un oggetto, è formato da una parte di azzurro, dal colore dell’oggetto e una parte del suo colore complementare nella scala armonica dei colori.

Esaminiamo l’esempio più semplice : La parte in ombra del colore bianco.
Provate a guardare una foto di un paesaggio innevato, vi accorgerete che la parte in ombra della neve, che comunemente sareste portati a pensare sia di un grigio chiaro è, invece, una tonalità di azzurro.

Quindi, è con questo colore che va scurito il bianco, non col nero, anche se per rendere la parte in ombra meno brillante si aggiunge un pizzico del colore complementare del bianco, cioè il nero.

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La parte in ombra di un oggetto di colore bianco è quindi formata dai seguenti colori: bianco, azzurro e nero.
Abbiamo detto che il colore di corpi è influenzato dalla luce, dall’atmosfera circostante, dai riflessi e dal colore degli oggetti vicini.
Questa affermazione è valida anche per la parte in ombra degli oggetti poichè, ovviamente anche il suo colore subisce le stesse influenze, che subisce la parte illuminata.