Kenny Random – Street Art a Padova

Kenny Random – Street Art

Arte a Padova

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Ogni Padovano che si rispetti conosce l’artista Kenny Random: i suoi murales sono diventati per la città di Padova un segno distintivo, un araldo prezioso.

Le sue opere sono oggi presenti sia nell’area industriale, sia nel centro storico di Padova, e possono totalmente considerarsi parte della città, al punto che, in alcuni casi, si è scelto di preservarli durante i lavori di ristrutturazione degli edifici coinvolti.

Le ultime opere dell’artista son due: “Chi ama non dorme” e “The Dreamer. Give Peace a Chance”.

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“Chi ama non dorme” parla di un bacio. Un lungo bacio pieno di emozioni.
Si tratta un bacio rubato dietro l’angolo (via Marin, a due passi da Piazza dei Signori e Piazza Duomo), di cui solo un uccellino e un gattino sono testimoni, mentre il cappello della ragazza e i petali di rosa vengono portati via dal vento.

Come in ognuna delle sue opere, anche questa trasuda poesia, magia, malinconia, romanticismo.
E’ difficile rimanere indifferenti di fronte alle sue rappresentazioni, di fronte alle sue visioni dai tratti eleganti e delicati.

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La nuova opera dell’artista, invece, si chiama “The Dreamer. Give Peace a Chance” e rappresenta l’inconfondibile sagoma nera di spalle che osserva un simbolo della pace coloratissimo con a fianco il celebre gattino.
L’opera è comparsa sulla sua pagina Facebook e Instagram a fine settembre.
«Un capolavoro», «Stupendo», «Fantastico». Questi sono solo alcuni dei commenti che esprimono i tanti appassionati e fan che seguono l’artista sui social.

Risultati immagini per kenny random the gift

Ma Kenny Random non ha lanciato solo un nuovo modo di concepire l’arte, ha fatto molto di più: ha fatto capire al popolo padovano che l’arte non è solo fatta per essere ammirata, ma è prima di tutto un gioco.
L’obbiettivo finale diventa quindi riuscire scovare per primi l’opera  tra le strade cittadine.
L’alone di mistero entra a far parte dell’opera stessa.
Celebre è la sua caccia al tesoro “The Gift”, la cui ultima edizione si è tenuta il dicembre scorso.
L’artista nasconde una serie di opere inedite in diversi angoli cittadini.
L’indizio successivo viene fornito attraverso i social: una foto sulla sua pagina Facebook e sul suo profilo Instagram in si svela una minima parte del luogo in cui si trova. Le tele diventano automaticamente proprietà del fortunato che riesce a scoprire dove sono.

 

Cappella degli Scrovegni e Chiesa degli Eremitani_Fantalica

Cappella degli Scrovegni e Chiesa degli Eremitani_Fantalica

17 dicembre ore 14.30

Cappella degli Scrovegni e Chiesa degli Eremitani, Padova

SCRIGNI D’ARTE AL CENTRO DI PADOVA

Quando il bello incontra il sacro

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Enrico Scrovegni: ricco banchiere e usuraio padovano che agli inizi del quattordicesimo secolo acquista l’area dell’antica arena romana di Padova e vi edifica un sontuoso palazzo. Tra il 1303 e il 1305 vi annette una cappella dedicata alla Vergine Annunziata  come oratorio privato e futuro mausoleo familiare.

Il municipio di Padova decide di appropriarsene a partire dal 1881 e di occuparsi dei plurimi interventi di restauro.
Ignoto è l’architetto dell’edificio, noto è invece chi l’ha affrescato.
Giotto e una quarantina di suoi collaboratori realizzano un progetto iconografico e decorativo unitario che si snoda attraverso una sequenza di storie tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento, nonché le allegorie dei sette Vizi e delle sette Virtù, e una volta stellata di un intenso colore blu.
Lo scopo dell’artista è quello di indurre alla riflessione riguardo al sacrificio che il Figlio di Dio fece per la salvezza dell’umanità.

Filo-giotteschi sono gli affreschi del Guariento nella Cappella Maggiore della Chiesa degli Eremitani.
Costruita nel 1264 per l’ordine degli Eremitani di Sant’Agostino, che ressero il sopra citato luogo di culto fino al 1806.
Titolata ai santi Filippo e Giacomo Il Minore, conserva i primi lavori del Mantegna, ma anche cicli pittorici di Giusto de’Menabuoi e del Guariento.
Ingenti furono i danni dovuti al bombardamento aereo anglo-americano, che nel 1944 distrusse parte della facciata, il soffitto, la parte absidale e le cappelle Dotto e Ovetari nella loro totalità.
Nel secondo dopoguerra venne completamente restaurata per fare spazio ad un solenne percorso ascensionale e salvifico verso la guarigione e la beatitudine.

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Per maggiori informazioni riguardanti l’evento e le altre visite guidate di Fantalica, nell’ambito del progetto Pomeriggi d’arte, visitare il seguente link:

Come disegnare la città e lo skyline – Disegnando

Come disegnare la città e lo skyline – Disegnando

pendrawingCi sono spazi nascosti in una città, vita nascoste e vacuità nascoste, e finestre più buie dove le ombre delle persone passano fugacemente fuori dalla nostra vista.
Kate Milford


Ogni città è unica nel suo genere.
Se prendiamo ad esempio le città italiane, questa frase è vera più che mai.
Ci sono luci, colori, profumi e persone diverse di città in città: Napoli è così solare e burlona,  mentre Trieste è più fredda e posata. Roma è caotica e vociante mentre a Firenze l’arte la respiri proprio.
Ogni città ha il proprio marchio ed è caratterizzata da diversi paesaggi sorprendenti

Ora però è arrivato il momento di capire come disegnare uno skyline cittadino.

Con il termine skyline si va a definire la sagoma degli edifici e degli elementi naturali che caratterizzano una città.
Per farlo, possiamo usare la nostra fantasia o trarre ispirazione da una città realmente esistente.

Se vogliamo trarre ispirazione da una città esistente è bene cercare immagini fotografiche della città scelta, in modo da riuscire a rappresentarla alla perfezione.
Città con grandi grattacieli ed edifici facilmente riconoscibili, si prestano in modo particolare a questo tipo di disegno.

città

Il primo passo per riuscire nella nostra impresa è quello di delineare la linea dell’orizzonte sulla carta.
In questo modo riusciamo, in breve, ad avere un’idea generale e complessiva della composizione.

Dobbiamo innanzitutto decidere la porzione di cielo e delle sagome, e quale delle due vogliamo che sia la parte predominante del disegno.
Per ricreare l’orizzonte di una città specifica, occorre tenere conto delle strutture caratteristiche, della loro posizione e del rapporto con gli altri edifici presenti, in modo da delinearne le giuste proporzioni.

Utilizzando un righello, aggiungiamo un numero di rettangoli di diverse dimensioni: andranno a rappresentare le forme anteriori degli edifici che strutturano il nostro skyline.
Non abbiate paura, un disegno per essere “emozionante” non deve essere rigido. Possiamo disegnarli anche sovrapposti in alcuni punti, dando così al nostro disegno un po’ di dinamicità.
Gli edifici è bene che abbiano diverse dimensioni, affinché il disegno non risulti noioso e piatto.
È necessario che le linee siano verticali e parallele fra loro.

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Procediamo poi aggiungendo un secondo lato ad ogni edificio, in modo da trasmettere un senso di profondità. Per farlo, occorre disegnare una linea verticale più corta delle due linee precedentemente fatte per rappresentare la parte frontale dell’edificio.
Colleghiamo quindi la linea laterale alla parte anteriore con una linea diagonale, come se stessimo disegnando dei parallelepipedi. Disegniamo inoltre qualche edificio in background.

Per quanto riguarda i tetti di ogni edificio, cerchiamo di variarne le caratteristiche.
Disegniamone quindi qualcuno triangolare e qualcuno piatto, ad esempio.
Possiamo arricchire il nostro skyline disegnando le sagome di qualche albero.

Per fare le finestre, dobbiamo disegnare delle linee orizzontali e verticali sui lati dei vari edifici. Qualora lo skyline che abbiamo scelto sia quello di una città sul mare, un lago o un fiume, occorre disegnare delle linee curve in primo piano, in modo da ricordare una superficie acquatica. Possiamo anche decidere di disegnare alcune barche per arricchire il disegno. Non scordiamoci inoltre di disegnare sull’acqua gli eventuali riflessi dello skyline..

 

 

Le ombre e il chiaroscuro – Disegnando

Le ombre e il chiaroscuro – Disegnando

 

ombre
Colorare un disegno è abbastanza facile.

Fin dai primi anni di vita ci viene insegnato a disegnare. Ancora prima della scrittura, arriva il disegno.

Ci insegnano che ogni oggetto ha il suo colore e che anche se quell’albero ci piace tanto blu o fucsia, purtroppo, nella realtà l’albero è verde.

Ci viene poi insegnato a colorare il dato disegno stando ben attenti a non uscire dai bordi e a distribuire il colore in modo omogeneo.
Passano gli anni e quel semplice “stare dentro ai bordi” non ci soddisfa più.
Vorremmo che quel disegno assomigliasse di più alla realtà!

La leggenda sulla nascita del disegno narra che la giovane figlia dello scultore greco Butades tracciò su una parete il contorno dell’ombra del suo innamorato in partenza.
Ciò dimostra come il concetto proiettivo fosse noto sin dall’antichità.
Le ombre hanno sempre affascinato l’uomo fin dai tempi antichi.

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Il disegno è l’espressione di comunicazione più antica ed allo stesso tempo più attuale che esista.
L’uomo ha sempre attribuito al disegno molteplici scopi ed utilizzi.
Dall’utilizzo per la comunicazione di informazioni (come nelle pitture rupestri che davano indicazioni sui luoghi di caccia migliori e sui metodi di cattura), all’espressione dei propri sentimenti, al significato religioso.
La profezia o la speranza che quello che si disegnava si trasformasse in realtà nell’antichità era molto forte:  il disegno magico propiziatorio incomincia ad evolversi e ad aprirsi in tutti i campi.

Si va dalla comunicazione semplice fra popoli diversi per lingua e cultura, come il linguaggio dei segni fra le varie tribù degli indiani d’America, all’uso per la progettazione di fabbricati e macchine.

Insomma un linguaggio universale.

La stessa informatica ha avuto un successivo sviluppo con l’introduzione del disegno come linguaggio comune nei programmi: la cosiddetta icona.
Fin dalla nascita dell’uomo ad oggi, il disegno ci ha sempre accompagnato in ogni disciplina; prima d’ogni scoperta o invenzione.
Già dalle sue origini il disegno aveva uno scopo.

Disegnare un semplice oggetto con le basilari linee di contorno non è poi così difficile: con un po’ di allenamento e la giusta visuale tutto è possibile.

 

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La parte più complessa del disegno risulta invece essere l’ombreggiatura: metodo che fornisce al nostro oggetto un chiaroscuro e lo avvicina ancora di più al dato reale.

Bisogna imparare a diversificare le zone in ombra da quelle in luce.
Comunemente, i principianti, usano il bianco per schiarire ed il nero per scurire, ma non risulta essere la tecnica più gratificante
Può risultare un lavoro facile e semplice, ma non lo è.

Cerchiamo di capire come si forma il colore della parte in ombra di un oggetto.
Saper fare questo è importantissimo e quando avrete imparato, vi meraviglierete dei risultati. I vostri disegni acquisteranno vivacità, colore e luminosità.

COS’È L’OMBRA
Per ombra generalmente si  intende la parte non illuminata di un corpo.
Non è del tutto vero.
Innanzitutto dobbiamo distinguere 2 tipi di ombra.
La parte non illuminata di un corpo generata dalla luce ambientale (sia artificiale che naturale).
L’ ombra che il corpo proietta sui corpi circostanti.

Una puntualizzazione che ci permette di specificare e chiarire che stiamo parlando di ambedue le cose e che i criteri rimangono uguali.

LE SORGENTI LUMINOSE  
La luce può essere naturale (generata dal sole) o artificiale, quando è prodotta da una candela, un fuoco o una lampada.
Per quanto riguarda la collocazione consideriamo le seguenti tipologie:
sorgente posta all’infinito (per tutte le rappresentazioni grafiche);
sorgente luminosa a distanza finita (solo per la prospettiva).

Per quanto riguarda la sua forma, la sorgente luminosa si presenta con le seguenti modalità:
a. luce puntiforme omnidirezionale, come quella di una candela o di una lampadina che inviano raggi in ogni direzione;
b. luce spot, concentrata in una zona circoscritta, crea un cono di luce, come quello di un faretto o di un flash fotografi co;
c. luce parallela, generata da una sorgente posta idealmente all’infinito, come il sole: crea ombre nette poiché i raggi si mantengono paralleli tra loro;
d. luce diffusa, come quando il sole è coperto dalle nuvole e le ombre sono più morbide; si verifica anche con una sorgente molto grande, come una lampada con diffusore.

Per avere ombre nette nel disegno consideriamo una luce puntiforme con raggi luminosi rettilinei.

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LA TEORIA DELLE OMBRE
Qualsiasi sia il colore dell’oggetto che volete dipingere, ricordate che il colore dell’ombra di un oggetto, è formato da una parte di azzurro, dal colore dell’oggetto e una parte del suo colore complementare nella scala armonica dei colori.

Esaminiamo l’esempio più semplice : La parte in ombra del colore bianco.
Provate a guardare una foto di un paesaggio innevato, vi accorgerete che la parte in ombra della neve, che comunemente sareste portati a pensare sia di un grigio chiaro è, invece, una tonalità di azzurro.

Quindi, è con questo colore che va scurito il bianco, non col nero, anche se per rendere la parte in ombra meno brillante si aggiunge un pizzico del colore complementare del bianco, cioè il nero.

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La parte in ombra di un oggetto di colore bianco è quindi formata dai seguenti colori: bianco, azzurro e nero.
Abbiamo detto che il colore di corpi è influenzato dalla luce, dall’atmosfera circostante, dai riflessi e dal colore degli oggetti vicini.
Questa affermazione è valida anche per la parte in ombra degli oggetti poichè, ovviamente anche il suo colore subisce le stesse influenze, che subisce la parte illuminata.

Fantacena 2017

L’Associazione Culturale Fantalica

Presenta

fantacena

Venerdì 24 novembre 2017

Ore 20.00 presso la Sala Teatro di Fantalica

Una cena per festeggiare insieme il compleanno di Fantalica, per assaporare del buon cibo ma anche per divertirsi.

Cena a buffet con antipasto, primi, secondi piatti e dessert.

Durante la serata sono previst alcuni interventi artistici dei docenti, la presentazione del progetto per l’anno 2017-2018 “intrecci creativi”, il bilancio dell’anno sociale 2016-2017

e tante sorprese…

Numero limitato di posti
AFFRETTATI!

TERMINE PRENOTAZIONI E RACCOLTA CONTRIBUTI
VENERDI’ 17 NOVEMBRE
Contributo per l’evento: 15 euro

Per il versamento rivolgersi alla segreteria