Alla SCOPERTA del DUOMO di ESTE #1

ALLA SCOPERTA DEL DUOMO DI ESTE
UN TEMPIO PER L’ARTE DEL SETTECENTO VENETO

Percorso in due appuntamenti alla scoperta dei monumenti della città di ESTE

Primo appuntamento

ANTONIO CORRADINI E LA DONNA VELATA
DA ESTE ALLA CAPPELLA SAN SEVERO

La fondazione del duomo di Santa Tecla risale probabilmente al IV-V secolo d.C., quando sui resti di un preesistente edificio pagano venne costruita la prima chiesa dedicata a Santa Tecla, vergine e martire originaria dell’Anatolia. Nel corso dei secoli l’edificio sacro ha subìto vari interventi e ricostruzioni; l’attuale struttura è di impianto barocco e racchiude al suo interno un gran numero di opere d’arte tra cui due capolavori settecenteschi: la pala di G.B. Tiepolo e la composizione sculturea di Corradini che la rendono una delle cattedrali dell’arte veneta del Settecento.

Antonio Corradini, il più grande scultore veneziano dell’epoca, ci lascia fra le mura di questa chiesa, un monumentale “Trionfo dell’Eucarestia” o “Trionfo della Fede”.

Alla SCOPERTA del DUOMO di ESTE

Antonio Corradini, Trionfo dell’Eucarestia, Duomo Santa Tecla, Este (Padova)

Realizzato in marmo di Carrara, comprende la mirabile ed emblematica statua della Fede velata, vero capolavoro di illusionismo scultoreo.

Corradini era noto per la sua grande abilità di lavorare il marmo rendendolo quasi trasparente creando l’illusione di rendere la pietra sottile come un velo e per questa sua caratteristica attirò l’attenzione di Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, interessato ai misteri della trasmutazione alchemica, che chiamò lo scultore veneto a Napoli per realizzare la decorazione della sua cappella privata. Qui Corradini diede prova ancora una volta della sua capacità quasi magica di trasformare la pietra in tessuto con la sorprendente Pudicizia, anche se la morte gli impedì di mettere mano a quello che sarebbe stato il suo capolavoro, il Cristo Velato, di cui potè realizzare solo un bozzetto.

Primo appuntamento
martedì 7 maggio 2019
alle ore 20:30

presso la sede  di Este dell’Associazione in Via Brunelli 2/c

a cui farà seguito un secondo appuntamento con visita guidata:
il Duomo di Santa Tecla
e
Museo archeologico di Este

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VIA ANNIA: SULLE TRACCE DI UN’ANTICA STRADA

Portello Segreto 2019 – Simboli e misteri. Il primo incontro culturale ci guiderà alla scoperta della Via Annia.

Stesa nel 131 o nel 153 a.C. da un magistrato appartenente alla gens Annia – il pretore Tito Annio Rufo o il console Tito Annio Lusco – la via Annia è dunque una delle più importanti arterie stradali del Veneto di epoca romana.

Secondo una delle ipotesi finora più accreditate, essa fu concepita come prolungamento della via Popillia che da Rimini raggiungeva Adria. Sicuramente il suo capolinea settentrionale era Aquileia e il suo tracciato seguiva, a partire da Padova, l’andamento del litorale adriatico che delimita il golfo di Venezia, pur mantenendosi più arretrato rispetto all’effettiva linea di costa.

1. Il tracciato della Via Annia secondo l’ipotesi del topografo Luciano Bosio

Un tracciato che si sviluppa quindi attraverso siti e luoghi che, a partire dall’età del Bronzo recente, avevano costituito un interessante sistema fatto di rispondenze tra mare e terra, integrato con percorsi interni terrestri, fluviali e rotte marine, che dagli angoli più remoti del Mediterraneo aveva portato in area alto-adriatica le genti più diverse.
Si può affermare che la via Annia costituisca, unitamente alla via Postumia (costruita nel 148 a.C. per unire Aquileia a Genova), un’infrastruttura viaria di eccezionale rilevanza. In ottica romana era di certo finalizzata al controllo politico del territorio, ma anche al collegamento dei territori dell’Italia nord-orientale con il resto del mondo romano e, conseguentemente, alla promozione e all’incremento degli scambi culturali e commerciali tra le aree collegate. Proprio la capillarità della rete viaria di epoca antica denota infatti come questi territori nord-orientali, ricchi, fertili e strategicamente proiettati verso il centro dell’Europa, siano stati, per i Romani, al centro di una vera e propria “politica alto-adriatica”.

Con il consolidarsi della presenza romana nel nord-est dell’Italia, in quel territorio destinato a divenire all’inizio del I secolo d.C. con Augusto la X Regio, anche l’organizzazione territoriale è pervenuta a un’eccezionale sviluppo. Questo è attestato dal sorgere, parallelamente all’articolarsi della rete stradale, di vaste divisioni agrarie (centuriazioni a nord e a sud di Padova, nell’agro altinate, a nord/nord-est di Concordia e a nord-ovest di Aquileia), di nuclei insediativi sparsi nelle campagne (vici, ville rustiche), nonché di veri e propri insediamenti urbani dislocati nei punti strategici, alcuni di antica tradizione, altri di più recente crescita urbana.
Gli studi condotti sul tracciato dell’Annia a partire dall’inizio del secolo scorso, unitamente alla lettura delle fotografie aere e delle riprese da satellite, hanno permesso di ricostruire con certezza gran parte del percorso di quest’antica strada romana della quale restano sì significative emergenze archeologiche, ma di cui molto resta ancora da scoprire.

Alcune testimonianze

Dell’esistenza della via Annia le fonti antiche hanno fornito diverse testimonianze, anche se in modo non omogeneo per l’intero percorso. Per il tratto Adria-Padova, infatti, le fonti tacciono completamente, per cui la ricostruzione del tracciato è ipotizzata esclusivamente sul dato archeologico, toponomastico, e sull’analisi delle riprese aeree. Diversa è invece la situazione relativa al tratto Padova-Aquileia per il quale vi sono numerose menzioni. In particolare, in tre degli Itinerari antichi vengono indicate, in maniera abbastanza concorde, le distanze intercorrenti tra i centri principali toccati dalla strada – Padova, Altino, Concordia, Aquileia – e vengono menzionate anche le principali stazioni intermedie per la sosta e il cambio dei cavalli.
La ricostruzione del percorso dell’antica strada romana poggia anche su alcuni dati archeologici fondamentali. In primo luogo il rinvenimento dei miliari, i cippi di forma circolare, fatti disporre dai costruttori della strada o da coloro che, nei tempi, ne avevano promosso opere di restauro e manutenzione, che venivano dislocati lungo il tragitto e spesso recavano la distanza in miglia di punti logisticamente rilevanti rispetto ai centri principali.
Alcuni di questi cippi miliari sono stati rinvenuti in situ, di altri, rinvenuti fuori contesto, è stato però possibile ipotizzare la collocazione originaria.
Ma il tracciato dell’Annia è stato ricostruito anche in base al rinvenimento di strutture e infrastrutture connesse alla strada. Per quanto riguarda le strutture, non pochi sono i veri e propri lacerti stradali rinvenuti nei territori attraversati: si tratta per lo più di stratificazioni di ghiaie pressate nelle aree extraurbane; di terrapieni funzionali all’attraversamento in posizione sopraelevata di quelle estese aree paludose che delimitavano la gronda lagunare e, infine, di vere e proprie pavimentazioni in basoli (lastre poligonali in pietra) nei contesti urbani.

2. La Via Annia a Concordia Sagittaria (VE). Pavimentazione in basoli (Archivio Progetto Via Annia).

Tra le infrastrutture sono i ponti a rivestire un ruolo di primo piano, poiché la via Annia attraversava un territorio idrograficamente difficile, solcato da numerosi corsi d’acqua che sono oggi in parte scomparsi, ma che in passato erano caratterizzati da significativa portata e pertanto richiedevano la presenza di solidi ponti in pietra.


Foto: Padova, Musei Civici – Museo Archeologico. Allestimento della sezione dedicata alla Via Annia, realizzato nell’ambito del Progetto Via Annia (foto Gabinetto Fotografico – Musei Civici di Padova).

Dott.ssa Francesca Veronese,
Curatore Museo Archeologico, Musei Civici di Padova

 

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Intrecci Creativi

Sabato 14 aprile presso la Sala Teatro dell’Associazione Culturale Fantalica, si è tenuto il progetto “Intrecci Creativi” dove fotografi, disegnatori, pittori, scrittori e attori hanno messo al centro il loro talento e hanno cominciato a giocare con il tema che fa da fil-rouge per questo anno: LA CITTA’.

Una città vista e vissuta sotto varie forme: storica, quotidiana, artistica, architettonica, ambientale, critica…

Una città fotografata, disegnata, dipinta, scritta e raccontata…

L’esposizione finale è stata suddivisa in vari momenti: mostra delle opere artistiche e fotografiche, performance teatrali e proiezioni dei vari spot cinematografici, letture ed esposizione dei testi prodotti all’interno dei laboratori di Scrittura Creativa.

ECCO QUI IL VIDEO E LE FOTO:

https://www.youtube.com/watch?v=B5kkJF_15pM

Visita Guidata – Palazzo Pisani Gaudio

VIAGGIO NELLA STORIA

Nel 2016 è nato il progetto Portello Segreto, patrocinato dal Comune di Padova e con il sostegno di AcegasApsAmga gruppo Hera, per il quale sono state coinvolte molte realtà culturali padovane, motivate dall’impegno per la valorizzazione di uno dei quartieri più antichi e ricchi di storia della città. Da maggio a luglio 2018 verrà proposto al pubblico un nutrito programma di spettacoli, visite guidate, incontri culturali dedicati al tema dell’anno: IL VIAGGIO.

La prima visita guidata proposta è a Palazzo Pisani-Gaudio

(4 maggio)

Palazzo Pisani-Gaudio, sede del banco delle TreVenezie, è caratteristico e ben conosciuto per il suo portico a tre archi, la facciata fiancheggiata da due statue su pilastri, la sommità lineare coronata da sei statue.

Datato fra il 4° e il 5° decennio del ‘500, il palazzo ebbe come primo proprietario Pietro Bembo, ma già dal 1575, e fino al 1775, apparteneva ai Pisani, nobile famiglia veneziana, che ne facevano la loro dimora padovana. Nella seconda metà del 1700 avviene il passaggio di proprietà alla famiglia dei conti Gaudio. La sua attuale chiara forma nobiliare è frutto di interventi della prima metà del 1700.

Un viaggio tra storia, architettura e arte lungo tre secoli.

Programma della giornata:

Guida: a cura dell’associazione Villeggiare con la collaborazione del Banco delle Tre Venezie

Incontro: Ore 18.00 inizio visita.

Durata: circa un’ora

Partecipanti: minimo di 15 e massimo di 30 persone.

 

Per partecipare è necessario iscriversi entro e non oltre il 2 maggio 2018 versando il contributo presso la sede dell’Associazione Fantalica.

7,00€ Contributo per i SOCI dell’Associazione Fantalica, Associazione Progetto Portello, Associazione Villeggiando.

10,00€ Contributo per i NON SOCI.

Per info e prenotazioni:

ASSOCIAZIONE CULTURALE FANTALICA
VIA GIOVANNI GRADENIGO – PADOVA 35131 – Zona Portello
Tel: 049 2104096
Email: fantalica@fantalica.com
Indirizzo Internet: http://www.fantalica.com

LA DIMENSIONE DEL SILENZIO _ Praglia, Teolo

LA DIMENSIONE DEL SILENZIO _ Praglia, Teolo

 

22 aprile 2017

Praglia, Teolo

LA DIMENSIONE DEL SILENZIO

Vita monastica nel bel mezzo dei Colli Euganei

Abazzia di Praglia_3

“Ora et labora” in un’abbazia del 1080.
Una comunità di 49 monaci benedettini.
Preghiera, lavoro, studio.
Vita monastica in un monumento artistico-architettonico.

Cinta muraria che racchiude quattro peculiari chiostri.
Coltivazioni di piante medicinali nell’elegante giardino del chiostro botanico, attività agricole e produzione dell’olio nel chiostro rustico, rigoglioso giardino pensile nel chiostro del paradiso.
Il chiostro doppio è infine destinato a custodire il dormitorio, le celle e gli spazi privati dei monaci.

Monumentale la biblioteca contenente circa 100.000 volumi, il cui soffitto è finemente lavorato dallo Zelotti. Colma di capolavori della scuola di Giotto, della bottega del Veronese, di Giambattista Zelotti, di Campagnola, di Longhi e dei fratelli Varotari, la sontuosa chiesa abbaziale.

Risultati immagini per praglia biblioteca zelotti

Abbondanza e ricchezza smisurata nel poderoso complesso monastico di “Pratalia”.

Abbazia-di-Praglia-Teolo

 

Per maggiori informazioni riguardanti l’evento e le altre visite guidate di Fantalica, nell’ambito del progetto Pomeriggi d’arte, visitare il seguente link:

http://www.fantalica.com/event/abbazia-di-praglia-visita-guidata/